
03 Giu Venti del Sud n. 7 – Maggio 2021
Valorizzazione del territorio e responsabilità sociale. Idee e buone pratiche, dalla Puglia
Una lezione di innovazione e impegno civile, all’insegna del buon gusto e della esaltazione della tipicità territoriale
A cura di Vito Belladonna*
Carlo Paladini
Dopo aver concluso il percorso di studi in agronomia, il giovane salentino Carlo Paladini decide di recuperare e dare una nuova vita all’antica passione “per la terra” che aveva animato l’attività produttiva familiare sin dai tempi del nonno. Grazie al programma regionale Bollenti Spiriti, il giovane imprenditore realizza il suo desidero di innovare l’impresa familiare “lu sciarabbà”, creando uno dei primi e-commerce di prodotti tipici pugliesi. Di lì a poco l’attività imprenditoriale di Carlo crescerà ulteriormente con il lancio del marchio “Birrozza” e l’apertura delle prime puccerie salentine a km 0 “CasaBirrozza”, a Leverano (Lecce). Dall’incontro con l’imprenditrice Deborah Baldasarre, creatrice dei brand “Pugliami” e “Spugliami”, prenderà vita la più grande azienda di prodotti tipici locali, per varietà e tipologia (enogastronomia, abbigliamento, cosmesi, souvenir) in grado di competere sul mercato nazionale. Le chiavi di successo del percorso imprenditoriale di Carlo Paladini, descritto da Vito Belladonna, si possono ritrovare nella continua tensione e nella giusta combinazione tra innovazione, valorizzazione del territorio e recupero delle sue tradizioni.
Idee chiave
- Far convergere interesse privato e promozione del territorio, valorizzando la tradizione locale
- Innovare tenendo conto delle caratteristiche e delle domande del contesto
- Attenzione per la sostenibilità ambientale e il recupero sociale
- Trasformare le difficoltà in opportunità, coniugando principi etici ed estetici
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Lu sciarabbà: dalla passione per la terra all’e-commerce
“lu sciarabbà lo chiamava… Ricordo bene mio nonno. Era un contadino di quelli di una volta: spalle larghe, viso bruciato dal sole […] aveva un cappello di paglia costantemente calato sugli occhi tanto che da piccolo ero certo ci andasse anche a letto. Lo ricordo quando nelle pause durante le ore più calde del giorno si sedeva sotto un ulivo con una sigaretta in bocca (l’unico suo vizio) mentre aspettava che la nonna arrivasse con il cesto del pranzo. Era forte mio nonno, forte e robusto proprio come uno di quegli ulivi sotto cui si riposava. Amava dire che il suo terreno lo lavorava tutto da solo, senza bisogno di ricorrere all’aiuto di quelle macchine moderne che già si andavano diffondendo. Ricordo l’orgoglio con cui tornava a casa la sera dopo aver lavorato duramente nei campi e l’attenzione con cui, il giorno di mercato, ‘stipava’ i prodotti sul quel vecchio carretto: […] mi aveva detto che era lo stesso usato da suo padre e dal padre di suo padre. “lu sciarabbà” lo chiamava e per me era una parola magica.
Il giorno in cui si usava lu sciarabbà significava un viaggio sulla mia personale carrozza, sopra la quale potevo sognare di essere un re. Sono passati anni ma quella parola ha ancora un effetto magico. Riesce a trasportarmi indietro nel tempo: ai giochi da bambino, all’amore di mio nonno, a quella sua passione, quasi devozione, per la terra e per la natura”.
Nasce da questi principi e valori l’idea imprenditoriale di Carlo Paladini, giovane salentino di Leverano, che dopo essersi laureato come Agronomo decide di intraprendere l’iniziativa di commercializzare prodotti agroalimentari del suo territorio. Come spesso accade l’idea c’è ma non ci sono le risorse finanziarie necessarie. In aiuto arriva il programma Bollenti Spiriti promosso dalla Regione Puglia che attraverso la misura Principi Attivi si pone l’obiettivo di “favorire la partecipazione dei giovani pugliesi alla vita attiva e allo sviluppo del territorio attraverso il finanziamento di progetti ideati e realizzati dai giovani stessi”. La misura regionale, inoltre, intende “creare occasioni di apprendimento e di attivazione diretta” da parte dei giovani pugliesi e di “dare una iniezione di energia e innovazione al sistema sociale ed economico pugliese”.
Carlo partecipa al Bando del 2008 presentando la sua idea che viene premiata tra le migliori e quindi finanziata con un contributo a fondo perduto di euro 25.000. Con queste risorse economiche e con la voglia di innovare l’impresa “lu sciarabba” viene creato uno dei primi e-commerce di prodotti tipici pugliesi, in cui si possono acquistare taralli, orecchiette, pasticciotti e i prodotti pugliesi più apprezzati.
La bellezza delle (e dalle) persone in difficoltà
Carlo Paladini è il creatore del brand “Birrozza”, una birra artigianale prodotta con grano bio Cappelli salentino, senza conservanti, non pastorizzata e non filtrata. Il prodotto crea molto interesse sia in Puglia sia nel resto d’Italia, ed è commercializzato nelle principali birrerie, pub e pizzerie sino ad arrivare agli shop presenti negli aeroporti di Bari, Brindisi e Roma.
Le attività proseguono sempre con la voglia di innovare ed esplorare nuove opportunità. Così, nel 2016, nasce “BIRROZZA è serVita”, progetto di responsabilità sociale del settore brassicolo pugliese. L’idea si realizza grazie ai papillon artigianali – che vengono apposti sulla bottiglia – firmati “Made in Carcere” dell’associazione senza scopo di lucro Officina Creativa di Luciana Delle Donne, che promuove il reinserimento sociale delle donne detenute in Italia, attraverso oggetti realizzati con materiali di scarto e di recupero.
«Dopo un bilancio positivo dei primi cinque anni di attività nel mercato pugliese e italiano, desideravo concretizzare il nostro senso di responsabilità sociale con quel pizzico di creatività che ha sempre contraddistinto BIRROZZA – racconta Carlo Paladini – Quando ho conosciuto Luciana Delle Donne, sono rimasto folgorato dal feeling che ci ha subito uniti: follia, “salentinità”, sensibilità ed etica per le cose “belle” hanno preso così forma in un originale papillon».
«Il “bello” esiste e va ricercato ovunque […]. Rivoluzioniamo l’etica con l’estetica offrendo una seconda chance a donne e tessuti»
aggiunge Luciana delle Donne, con un’agile metafora che può permettersi solo chi ha dedicato la sua vita alla causa del reinserimento sociale e civile dei detenuti.
Grazie a questo progetto, nel 2016, duemila coloratissimi papillon hanno arricchito altrettante bottiglie di BIRROZZA chiara. Tutti i papillon furono realizzati da donne detenute.
“Noi amanti della BIRROZZA spesso guardiamo il mondo a rovescio, ripudiamo preconcetti, siamo anticonformisti – afferma con orgoglio Carlo Paladini – ci piace provare e sperimentare continuamente cose nuove lasciando spazio a quella creatività giovanile che dà libertà a ogni essere umano”.
Casa BIRROZZA e la pucceria a km 0
Nel 2017, Carlo Paladini inaugura a Leverano, la sua città natale, la prima pucceria salentina a km 0, consacrando ufficialmente l’unione tra la birra artigianale BIRROZZA e le gustose pucce leccesi.
Tutto da scoprire e ammirare è il “saluto di benvenuto”: una singolare insegna dell’artista salentino Leonardo Tondo, che riproduce la cartina del centro storico in cui è ubicata Casa Birrozza, utilizzando ceramica smaltata della stessa tonalità di giallo del logo BIRROZZA. Varcata la soglia d’ingresso, ci s’immerge in una preziosa architettura di luce, realizzata appositamente dalla storica azienda MarianoLight. Ha così inizio il viaggio nella tradizione.
Le storiche cementine salentine, utilizzate nelle abitazioni locali fino a qualche decennio fa, rivestono le pareti, mentre la grande mensola di appoggio è composta da pianali di ulivo posti su ferri battuti antichi, a forma di lira, appartenuti alla struttura del letto della nonna di Carlo. Materiali di recupero degli anni ’70 anche per il bancone frontale, costruito con vecchi legni da carpenteria tinteggiati di bianco, e per la porta di accesso ai servizi.
Le pucce salentine proposte da Carlo Paladini non si limitano ad una riproposizione delle ricette classiche: oltre alle farine tradizionali (di grano duro e semola) vengono utilizzare farine alternative di grano arso, Senatore Cappelli, curcuma, alghe. Massima attenzione viene dedicata non solo alle caratteristiche organolettiche ma anche alle digeribilità, grazie alla lievitazione minima di 72 ore. Gli ingredienti a km zero sono forniti dalle aziende locali (sott’olio, formaggi e salumi) e dall’azienda agricola di famiglia “lu sciarabbà” (ortaggi e verdure). Tra questi, colpiscono alcune prelibatezze come la carne e il polpo alla pignata cucinati alla “tuttuparu”, il capocollo di Martina Franca Presidio Slow Food, le bombette di Martina Franca, le cime di rapa “’nfucate”, le fave con cicorie e i pomodori “scattariciati”. Recupero e valorizzazione della tradizione locale anche per le bevande alcoliche e analcoliche: dalla BIRROZZA alle birre senza glutine, dai cocktail a base di birra a quelli a base del dolcissimo liquore da dessert fiori di barocco, sino alla famosa gazzosa salentina. Il locale è inoltre l’unico a Leverano in cui è possibile sorseggiare un buon caffè, rigorosamente Quarta, preparato con la moka. La cura dell’esperienza complessiva offerta ai clienti è testimoniata dalla possibilità di acquistare uno dei prodotti, agroalimentari e cosmetici, dell’azienda di famiglia: un modo per prolungare il rapporto creato con gli avventori, anche oltre il tempo concesso dalla visita in loco.
Un incontro che apre nuove possibilità
Il percorso di sviluppo dell’impresa di Carlo Paladini si incrocia con le idee di una giovane pugliese che dopo tanti anni vissuti a Milano, lavorando nel mondo della comunicazione, decide di ritornare nella sua città natale a Bari. Lei si chiama Deborah Baldasarre e come spesso, nel periodo delle cosiddette politiche giovanili di “Bollenti Spiriti” promosse dalla Regione Puglia, è accaduto per molti giovani pugliesi che hanno deciso di ritornare nella loro Regione di origine per promuovere quello che si definisce “il cambiamento possibile”, decide di investire tutti i suoi risparmi per sviluppare una propria idea imprenditoriale legata al più importante prodotto della terra pugliese, l’olio di oliva extravergine. Nascono così i primi prodotti di cosmetica con il marchio “Pugliami”, biologici e vegani: creme per la cura del viso e del corpo e saponette artigianali. Dopo due anni, Deborah Baldasarre sviluppa anche la linea di abbigliamento “Spugliami” e, così come accaduto con la cosmesi, il mercato accoglie l’idea con favore. Oltre ai tradizionali punti vendita del settore cosmetico (farmacie, parafarmacie, negozi bio, erboristerie, profumerie, etc.), entrambi si posizionano all’interno di aree strategiche per il target turistico, ovvero negli aeroporti di Bari e Brindisi e nelle località pugliesi più famose, dal Salento al Gargano, passando per la Valle d’Itria.
Dopo tre anni, nel frattempo ha ampliato le sue referenze con la linea di cosmetici pugliesi “la Toccasana salentina” – a base di olio extravergine d’oliva locale, aloe vera e bava di lumaca -, acquisisce i due brand per dar vita alla più grande azienda tipica pugliese per varietà e tipologia di prodotto.
Covid: come trasformare le difficoltà in opportunità
Trasformare le difficoltà in opportunità è stata la strada di Carlo e Deborah con l’intento di sperimentare e innovare prodotti basati sulla qualità delle materie prime utilizzate. Con la pandemia, nasce il Gel igienizzante mani senza risciacquo a km zero de la Toccasana salentina. Alcool al 70%, Aloe Vera bio pugliese e Clorexidina. Il Gel igienizzante mani è testato sul nichel (<1ppm), cruelty-free e vegano, non ha bisogno di risciacquo. Contiene Aloe Vera bio pugliese che idrata e lenisce la pelle, e la Glicerina vegetale che la protegge dalla disidratazione. Un dimostrazione del costante impegno nel riconoscere le esigenze emergenti, mettendole in correlazione positiva con le possibilità offerte dal territorio, sia in termini di competenze sia in termini di materia prima. Il nuovo e-commerce Pugliami.it, lanciato all’inizio del 2021, contribuisce alla commercializzazione dei prodotti e al posizionamento dei loro marchi promuovendo al tempo stesso la loro terra di origine, la Puglia. Oggi, Carlo Paladini e Deborah Baldasarre continuano a sviluppare prodotti tipici legati ad enogastronomia, abbigliamento, cosmesi e souvenir, sfidando le grandi aziende del settore, ma gradualmente stanno acquisendo nuove nicchie di mercato locale e nazionale.
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Idee da ricordare
Carlo ha recuperato le tradizioni familiari e locali riadattandole e innovandole in base alle emergenti esigenze del contesto storico, sociale, economico e culturale odierno. Con la voglia di innovare l’impresa familiare “lu sciarabba” Carlo crea uno dei primi e-commerce di prodotti tipici pugliesi, incrementandone le possibilità di commercializzazione.
È possibile creare un’impresa in cui etica e profitto coesistono sinergicamente. L’impegno verso la responsabilità sociale e quella ambientale caratterizzano tutto il percorso imprenditoriale di Carlo a partire dal progetto “BIRROZZA è serVita” (con il contributo dei papillon realizzati dalle detenute dell’associazione Officina Creativa) sino all’utilizzo di materiali di recupero e prodotti bio e a Km zero.
L’importanza di aprirsi al cambiamento. Nel rispetto dei valori che ispirano le sue attività, il percorso imprenditoriale di Carlo è dinamico e aperto al cambiamento. Dopo aver ampliato le sue referenze con la linea di cosmetici, acquisisce i brand Pugliami e Spugliami per dar vita alla più grande azienda tipica pugliese per varietà e tipologia di prodotto.
Non arrendersi di fronte alle difficoltà e trovare strategie d’azione alternative. La capacità di trasformare le difficoltà, emerse a causa della pandemia, in opportunità ha consentito a Carlo e Deborah di immettere sul mercato un nuovo prodotto: il Gel igienizzante mani senza risciacquo a km zero de la Toccasana salentina.
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* Vito Belladonna, laureato in Scienze dell’educazione, con specializzazione nei processi formativi, si occupa di ricerca socio-economica dei sistemi locali di sviluppo e di valutazione delle politiche pubbliche. Da diversi anni è impegnato nella programmazione e progettazione delle politiche socio-sanitarie.