Sud Africa – di Luca Meldolesi

Sud Africa – di Luca Meldolesi

Due parole per venire incontro alla curiosit? di qualcuno di voi.
Di che trib? sei? ? ho chiesto al cameriere.
Sono dello Zimbabwe ? mi ha risposto lui, un po? schivo.
E perch? sei venuto fin qui?
Per avere un vita migliore?
E? cos?: arrivano in migliaia anche a piedi, valicando frontiere incustodite o tracciate solo sulla carta. Si dice che i profughi dello Zimbabwe (l?ex Rhodesia che oggi soffre per le belle gesta del Sig. Mugabe) siano 5 milioni. E poi vi sono quelli che vengono da altri paesi dell?Africa nera. In totale sono forse 10 milioni, su una popolazione di 50: un?enormit?!
L?atteggiamento generale ? di accettarli questi giovani che vengono dal nord. Ma i problemi di ordine pubblico sono gravissimi : in netto peggioramento negli ultimi 10-15 anni. Fino al punto da vivere dietro fili spinati; da creare nella popolazione una vera sindrome d?insicurezza. Fino al punto che a Pretoria,? per andare dall?Hotel Sheraton all?Union Building? (il Palazzo Chigi locale) attraversando un bel giardino accogliente?? avevamo deciso di chiamare un taxi!
No ? ci ha risposto la giovane impiegata dell?albergo ? ?It is safe!?
Poi, naturalmente, c?? la giovent? locale che tende alla rivolta un giorno s?, ed uno s?: per cento ragioni diverse (casa, acqua, luce, sanit? educazione?) I giornali sono un bollettino di battaglia (altro che i nostri!). Per esempio, per cercare di entrare all?universit? che, per molti versi sono migliori delle nostre (abbiamo visitato tre campus ? due a Johannesburg ed uno a Soweto ? di? due universit? che hanno un totale di 50 mila studenti, 70-80 per cento neri) i candidati che vengono da lontano si accampano all?esterno e pretendono una risposta (naturalmente affermativa) seduta stante?
Insomma le pressioni sono mostruose, le difficolt? comprensibilissime.
Eppure, Nicoletta, con il suo ragionare pacato sulla valutazione theory based , ha avuto un grande successo ? sia a Pretoria che a Johannesburg.
Eppure quando mi sono trovato di fronte un?intelligentissima gazzella nera della Presidenza, ?facilitatrice del risultato? recita il suo biglietto da visita (!!!!!!), che parla all?orecchio del Presidente Zuma (s?, quel personaggio popolare,? variopinto, con 20 figli e 5 mogli) ci siamo capiti subito: ? bastato parlare di Presidenza e? di Mezzogiorno.
Il Sud Africa ha, per molti versi, una societ? di tipo automobilistico, on the road, all?americana: ? il paese pi? industrializzato ed uno dei pi? prosperi dell?Africa nera ? oltre all?oro (met? della produzione mondiale) ed ai diamanti, produce automobili (europee, giapponesi ed americane) con la guida a sinistra che esporta, insieme a mille altre merci. L??lite nera ? in forte ascesa; mentre, nonostante tutto, la minoranza bianca – 5 milioni, in prevalenza Afrikaaner ? e quella colorata (mista e indiana) ? 3 milioni ? continuano ad avere un ruolo chiave nelle attivit? produttive. E? persino stato chiamato, il Sud Africa, (per la verit?, pi? per ragioni geo-politiche, che economiche) a diventare la s dei cosiddetti Brics?
Certo, la strada, vista dall?estremo sud, ? stretta davvero.? Richiede un impulso straordinario, capace, empatico ed intelligente; in grado di attivare al meglio l?azione pubblica, e di democratizzarla, nello stesso tempo, per via federalista ? come sarebbe effettivamente possibile, se si superasse la visione tradizionale da movimento di liberazione nazionale (oggi francamente un po? ingiallita), che ancora predomina nel National Congress Party, nonostante (bisogna aggiungere) il contributo straordinariamente innovativo di Nelson Mandela.
Ma ? proprio in situazioni come questa, cari amici, che si intravvede l?importanza, urbi et orbi, di ci? che stiamo cercando di fare!
Un saluto.
Luca